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Welcome Team



Secondo l'OIM (Organizzazione Mondiale per le Migrazioni) sono centinaia di migliaia le persone in fuga nel mondo. Che il fenomeno migratorio abbia assunto oggi i caratteri dell’emergenza è fuori discussione. Nei primi 8 mesi del 2015 sono morte circa 2000 persone nella sola area che cinge i confini italiani.

Ogni territorio è chiamato a fare la sua parte davanti a questo dramma, ragionando oltre lo sterile dibattito fra accoglienza e respingimenti. Immaginando progettualità capaci di offrire prospettive a chi trova rifugio nei nostri territori, ma anche a chi questi ultimi li ha sempre vissuti. Il punto centrale è questo! Condividere uno spazio, un territorio significa immediatamente condividerne le problematiche e le esigenze che sono le stesse al di là del colore della pelle o del paese di provenienza. Bisogna essere consapevoli di ciò per comprendere quanto sia sterile la logica che vincola l’accesso ai diritti alla infame contrapposizione fra nativi e stranieri, fra italiani e rifugiati.I diritti sono di tutti e l’accesso allo sport è uno di essi.

San Precario Welcome Team nasce in questo contesto come una piccola, ma decisa risposta all’emergenza migratoria che ci troviamo ad affrontare e all’emergere di nuovi e sempre poveri razzismi che legano ad essa la propria fortuna. Una squadra di calcio a cinque che attinge la propria rosa dai percorsi di accoglienza fra i più virtuosi, attivi nel nostro territorio. Una squadra che fa dell’eterogeneità la propria caratteristica portante. Studenti, migranti, precari. Ragazzi provenienti da tutta Italia e rifugiati appena giunti sulle nostre coste, tutti assieme a dimostrare come quelle differenze di etnia, religione, provenienza che tanto spaventano alcuni, siano in realtà oggi una fra le più grandi ricchezze che abbiamo fra le mani.

Lo sport è in questo quadro un’arma dall’infinito potenziale perché è pratica aperta ed inclusiva, naturalmente tesa ad implodere le discriminazioni. Perché è linguaggio universale la cui struttura portante è proprio l’incontro fra i diversi. Perché è voglia di trasformare oltre che di accogliere, di contaminarsi oltre che di essere solidali. Ed è proprio attraverso lo sport che crediamo sia possibile aprire uno spazio di riflessione e trasformazione attorno alla questione migratoria che attraversa i nostri territori.

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