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venerdì 17 novembre 2017

L'esplosione di una SUPERNOVA

KK           3

SANPRECARIO VOLLEY           0

Facciamo finta che...mi dice da sempre mia nipote e parte un gioco in cui siamo fidanzati e poi siamo nel nostro mare e poi ci lasciamo perché non siamo più innamorati e poi e poi…ci avrete giocato tutti.
E quindi facciamo finta che…ci sia il Cornaro pieno di supporter precari e altri ancora siano collegati con un macsi schermo dai vari angoli del precariato mondiale e che tutti siano pronti a tifare durante la partita di queste 22 e 00 (che poi scopriremo essere un orario falso):

 KK Volley Team – Sanprecario Volley.


Facciamo finta che…, tutti i precari vogliano URLARE il proprio sostengo ai pallavolisti e guidati dallo spicher urlino olèèèè dopo averne sentito la presentazione:
-       - alle magliette, alle sciarpe e alle felpe col numero 2 Michela NALDINI        olèèèèèè
-        -alle birre e ai saltini, il mister, il capitano col numero 5 Francesca    olèèèèèè
-       -alla samba, al cappello da strega e all’imitazione di Checco Zalone col numero 6 Hilary olèèèèèè
-      -alle pallonate sulla schiena ma tanto resto sempre bella e sarda col numero 7 Valeria   olèèèèèè
-      -alle corse alla Yarda e alle pallonate in faccia ma tanto resto sempre bella col numero 8 Babi  olèèèèèè
-      -alla mossa della pinna di pesce e alla corsetta non fa per me col numero 10 Matilde olèèèèèè
-       - al chi scrive sto pezzo col numero 11 Dario  olèèèèèè
-       - al vinasso anca queo marso e alla felpa da licantropo col numero 12 Michele   olèèèèèè
-       - al labiale ma rivolto verso i supporter o verso la panchina col numero 13 Fede  olèèèèèè
-      - alla nutella rigorosamente rapita dagli alieni, raro ma può capitare, col numero 17 Efrem  olèèèèèè
-   -alla filologia germanica e al se parlo nella mia lingua non mi capite col numero 20 Matteo D'Ettorre  olèèèèèè
-        - alle corse intorno al cimitero dei cani e al tabellone dei punti col numero 51 Silvia
olèèèèèè


Giochiamo fuori casa, ma siamo in casa, nel senso che si gioca al Cornaro, palestra dove noi solitamente ci alleniamo e dove disputiamo in casa le partite di campionato, ma siamo allo stesso tempo fuori casa perché giochiamo contro i nostri coabitanti, quelli che al Cornaro si allenano in giorni diversi.
Insomma il Cornaro è la casa di tutti e due, del KK e della Sanpre.
Questa faccenda di casa nostra e di casa vostra, che è sempre la stessa casa, mi piace.
Mi dà l’idea che la “casa” non siamo noi e non sono loro, ma è quello che si fa insieme.
E qui si gioca.

Siamo fuori casa quindi ci taglia fuori il terzo tempo che organizziamo ad ogni partita in casa, ma Pasqua’,il nostro libero, da buon lucano, dice che comunque un rustico con prosciutto e mozzarella lo porta lo stesso che “non si sa mai”.

KK vs Sanpre Volley significa prima in classifica a punteggio pieno contro prima in classifica a punteggio quasi vuoto e questo significa che entrambe le squadre rappresentano la massima espressione della classifica.
Si tratta quindi di una sfida al vertice. Loro cercheranno di vincere e noi di perdere.

Detto questo è stata una disfatta! Abbiamo scoperto che oltre a quello che pensavamo essere il luogo ultimo del perdere ce ne sta un altro che si chiama esplosione. Illudersi che perdere fosse sufficiente per chiudere a testa alta una partita, è stata una leggerezza che nell’universo in continua espansione non ci si può permettere. E venerdì sera è andata un po’ come va nell’universo: i KK non ci stavano nella loro galassia, si espandevano e lanciavano meteoriti nella nostra: è scoppiata una guerra intergalattica conclusasi così: abbiamo perso 3 set a 0 con una 15ina di punti di scarto in ciascuno di essi.
E la cronaca potrebbe chiudersi qui, e tutti a letto…
E invece no perchè venerdì sera c’è stato ben altro: se dell’esplosione della supernova Sanpre bisogna raccontare, allora che si racconti quell’incantevole garbuglio di fluorescenze, di filamenti colorati, di spirali luminose che segue l’esplosione. E si dica che si può perdere ed esplodere, ma che si dica anche del relativo spettacolo che si gode dall’oblò dell’astronave.

E lo si dica con le parole di Mister F all’inizio del mec “Ohi raga, questa sera siamo qui solo per divertirci” che tradotto significa: “che sia la più bella esplosione di una supernova della storia delle esplosioni delle supernove”.

Raccontare l’esplosione di una supernova è questione per astronauti, quindi o si decide di essere tutti astronauti o non si perda tempo a leggere quanto segue.

Quindi, Facciamo finta che…siamo tutti degli astronauti precari.

Immagine dall’oblò n.° 1.
“Ciao ragazzi. Arriviamo il prima possibile perché mi ha chiamato una tipa del KK e mi ha detto che la partita era alle 21e30”. Mister F gira sto messaggio nella nostra sobria chat di squadra.
Arriviamo a pezzi, anche perchè sapevamo che l’inizio della partita sarebbe stato alle 22, corriamo di fretta e così male che più che riscaldarci ci raffreddiamo.
Immagine dall’oblò n.°2.
La partita è iniziata.
La palla, questo vale per l’intera partita con qualche eccezione, quando la giochiamo noi è una palla, quando la giocano loro è un meteorite. E di questo se ne rendono conto anche il tabellone elettronico, il rustico portato da Pasqua’ e i canestri invidiosi che si giochi a pallavolo e non con loro.
Nel corso della nostra esplosione ci sono delle forze controtendenza: Efrem e Matteo cercano ti animare la partita e da centrali fanno partire il conto alla rovescia.
I motori si accendono, consumano 700.000 kg di carburante e lasciano la superficie terrestre.
Il tabellone segna finalmente qualche punto anche per noi.
Immagine dall’oblò n.°3.
Michele decide di intraprendere una spedizione spaziale; parte con uno dei suoi soliti saltici cosmici, spicca il volo e mentre lo perdiamo di vista, guarda l’altra faccia della luna, si scola un rosso lunare, torna, schiaffeggia il pallone e danneggia la galassia avversaria. Punto per noi!

Immagine dall’oblò n.°4.
Michele, sulla luna, comunque, mica ci va autonomamente, diciamo che ce lo mandano Fede e Babi, ci mandano lui e tutti gli altri schiacciatori: sono loro la forza in campo che trascende le 3 dimensioni: i loro non sono palleggi, sono grilliate miste (devo citare il Bez che al momento della partita era in tedeschia sotto palate di veri wustel), sono “dai te lo chiedo io di sposarmi, suvvia”, sono qualcosa che manco la fantascienza riuscirebbe a inventare così, sono tutto quello a cui nella vita nessuno sa e può dire no.
Immagine dall’oblò n.° 5.
A livello di punteggio c’è un distacco che si misura in anni luce, a vantaggio del KK s’intende, dal primo all’ultimo set e questo distacco a Silvia non va bene: va ricordato, per i nostri astronauti che ci leggono, che Silvia ha un modo tutto suo di tenere il punteggio, e decide che se non può modificarlo a suo piacimento allora bisogna mettere ordine e ridare serenità al nostro gioco e lo fa mettendoci tutta la sua eleganza: gambe divaricate, piedi saldi per terra, bacino basso, braccia che si distendono generose verso la palla (si, lo ammetto: sto ripassando la posizione del fondamentale) che, di fronte a cotanta tanta roba, inizia a rallentare, frena, assesta la sua direzione e si fa pigliare. Chissà Silvia come fa a convincere la palla a farsi prendere? Forse dopo averle servito da mangiare un bue con gli zoccoli ce lo dice anche.
Immagine dall’oblò n.° 6.
In campo ora c’è anche il mancino del nostro mister; il nostro educatore di alieni (chiedere info alla Nutella di Efrem) che ha qualcosa da mostrare in questa esplosione.
Un mancino che puntella il pallone da qualche parte nella galassia dei KK , meteoriti così potenti da confondere sia gli avversari che i compagni di squadra .
Punto.
“Dai cazzo” pare che abbia detto o forse lo ha pensato chissà e magari ha detto qualcos’altro…ad essere sinceri ho avuto qualche sospetto a volte che lei pensasse una cosa e poi ne dicesse un’altra; credo che lei, in allenamento, voglia dire, che so, marmellata e poi dica saltini, che voglia dire Hoegarden e poi dica addominali, mah...io i saltini li faccio sempre e comunque. Non si sa mai!
Immagine dall’oblò n.° 7.
In panchina sudiamo, siamo su ogni palla, siamo la palla, siamo la palla che esce di poco, siamo il muro che subiamo, siamo la rete che prendiamo, siamo la linea a bordo campo, siamo il soffitto troppo basso, siamo il tempo in cui non si respira e si spera, siamo le mani di tutti i precari in campo che si toccano dopo ogni punto.
Immagine dall’oblò n.° 8.
E c'è anche Mati in guerra e Mati c'ha una arma segreta e l’arma segreta che c'ha Mati consiste nel trasformare la mano nella pinna dorsale di un pesce di acqua salata e di usarla per prendere le palle che scivolano via come un’aguglia sulla superficie del mare. E questo fa: il suo mancino non lo prendono mica, scivola.
Immagine dall’oblò n.° 9.
Poi succede che mister F. mi dica “Dario!! tirati su le ginocchiere”, trattasi del mio esordio e scusatemi se mi dilungo, ma capita solo una volta nella vita.
Sono contento, molto concentrato e ho delle sicurezze: gioco nella sanprecario quindi entro nella parte del campo dove ci sono i miei compagni che sono gli stessi dell’allenamento e riconoscibili dalla maglietta stirata.
Sembra che la palla ti scelga, non avete questa sensazione?
Tu la vedi partire, a volte, compiere una parabola o arrivare dritta come un cannolo, verso di te. Pensi “mi ha scelto”; pensi “ma per sempre?”; pensi “glielo chiedo o no?”; pensi “e se sto zitto e brucio una relazione?”; pensi “le do un bacio”; pensi “mi sto infognando questa è una partita e quella è una palla!”. Quindi arriva sto meteorite, io mi scanso stile Consuelo quando batte Michele Boscagli in allenamento e, sempre stile Consuelo, preparo il braccio per il gesto dell’ombrello ma succede che mi scanso nella stessa direzione in cui arriva la palla e che la piglio. Cado, cerco di alzarmi, ma non ci riesco, sono incastrato con Michele, un suo braccio e finito tra le mie gambe. Restiamo a terra, aggrovigliati, per un po’, la palla è sempre in aria, entrambi compiamo micro movimenti per alzarci, ma non ci riusciamo.
Due cimici a pancia all’aria…per intenderci
P.S. Hilary e Fede ci stanno scrivendo su una canzoncina …


Fine immagini dall’oblò.
Fine del Facciamo finta che…
Bravi voi, bravi noi, bravo l’arbitro, bravi i supporter, brava l’Inaf, brava mia nipote, bravo Nolan, brava la Guida galattica per pallavolisti.
Per finirla qui: gli astrofisici dicono che le esplosioni delle supernove siano tra le più energetiche dell’universo, che esplodendo rilasciano delle sostanze chimiche, dei gas, che costituiscono la “materia prima per nuove generazioni stellari” contribuendo all’arricchimento chimico delle galassie.
Che spettacolo quando esplode una supernova, che spettacolo quando gioca la Sanprecario Volley.

Chi ama lo sport odia il razzismo.

Dimenticavo: era venerdì 17 del 2017.

Dario Gallazzi.


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