“Ma quella squadra
di basket fortissima che ha falsato il campionato con le sue
prestazioni al limite dell’onnipotenza, è poi riuscita a vincere?”
“Ehm, no. Hanno
preso venti pigne in finale”.
“C’era da
aspettarselo”.
Succede in un bar
dell’Arcella. Tra un porco sull’infortunio di Valentino Rossi e
una lacrima per l’addio di Totti, i commenti sulla SanPrecario dei
miracoli ancora si sprecano tra le fila dei pensionati.
E in effetti, come
dargli torto. Una stagione regolare pressoché perfetta, una serie di
semifinale che bagnerà i nostri sogni ancora per molto tempo e una
finale persa in pieno stile precario. Diciamocelo, vincere sarebbe
stato un po’ anacronistico. Va bene così.
Passata la
frustrazione per la sconfitta è giunto il tempo delle belle parole.
Qualche riga di ringraziamenti per mettere il punto alla stagione
appena conclusa.
Prima di tutti i
doverosi complimenti all’ASD Pallacanestro Euganea che si è
aggiudicata il titolo in finale con una partita quasi mai in
discussione, purtroppo per noi.
In secondo luogo un
grazie a tutta la Polisportiva SanPrecario che anche quest’anno ci
ha permesso, tra mille peripezie, di prendere parte per la terza
volta al campionato UISP.
Ma soprattutto un
grazie a tutti e 29 i cestisti che quest’anno hanno deciso di
unirsi a noi. Alcuni sono arrivati a metà anno, altri ci hanno
lasciati prima del tempo, ma confidiamo che tutti si porteranno
dentro un bel ricordo di quest’anno di pallacanestro (poca),
disagio (molto) e agonismo (inesistente).
Un ringraziamento
speciale a Fabio, Guido e tutto il comitato territoriale di
pallacanestro UISP di Padova che anno dopo anno continua a crescere
dimostrando che un’idea di sport accessibile e aperto a tutti è
possibile.
Caliamo il sipario
con il più classico dei pagelloni, pensato e scritto dal nostro
vice-coach Lorenzo Meneghetti, le cui abilità con la palla spicchi
si sono dimostrate seconde solo alla sua capacità di rompere i
maroni.
PAGELLE INDIPENDENTI
SP*07 PALLACANESTRO 2016/17
ALVISE MURAZZI s. v.
: uno dei what if più grandi del basket popolare, senza sinusite e
con caviglia sana in quanti modi differenti avrebbe dominato? Nelle
accademie si insegnerà l'intelligenza cestistica mostrando video di
lui che mangia il fritto misto. Gli piace molto urlare e si vede.
TOTALMENTE INDIPENDENTE
CINZIA: un livido da
guerriero, la classe da tossico dell'altavoz, la gioventù che tutti
vorremmo avere avuto. Voci di corridoio nel post partita lo mettono
in discussione per la prossima stagione. Dove porterà i suoi
talenti? FREE AGENT
BAÚ: manca
all'episodio conclusivo per obblighi lavorativi. La sua presenza
spirituale sussurra geniali idee alle orecchie dei precari mentre
aleggia per il campo in forma eterea. Ogni volta che prende in mano
il cellulare ogni ragazza nel raggio di un kilometro perde conoscenza. STA SCRIVENDO
LUKE SCUOLA: record
di presenze nei playoff uisp, l'ilaria Alpi è nel quartiere dove fa
brutto di mestiere. Tocca a lui il difficile ruolo di closer delle
partite della sanpre basket. MARIANO RIVERA
MAJOR LAZER 3000: il
fascino del ragazzo che è amico dei ragazzi dei brutti quartieri non
si insegna e nemmeno a fare una aglio e olio post finale che faccia
breccia nel cuore di un compagno di squadra siciliano. Un anno a
sparare dell'arco senza mirare troppo. HAN SOLO
E. G. O. N. : È il
perfetto esempio del ragazzo di strada che ce l'ha fatta.
L'arroganza che vorremmo tutti avere e l'abbonamento al fondo
della retina che è tartassato di obliterazioni. DARK BRESHA GANG
GIO THE PRESIDENT:
si presenta al discorso in spogliatoio di fine campionato con gli
occhi semichiusi di chi ha dato molto. Un po' deluso dalla lattina di
limonata, non si fa abbattere dalla situa e va a pogare ai dark
polo. ENTRO IN PASS
COACH BAFFO. :
canotta da coach ignorante che neanche i più trendsetter del
cavalcavia. Proviene da un mondo di basket un po' più nobile
rispetto a quello del torneo UISP Padova ma ciò nonostante non
rimane spaesato di fronte all'incapacità di ragazzi universitari di
imparare un contropiede nel loro sport preferito. SERENO
HUBACEK: da sempre
la Sanprecario pallacanestro viene descritta come un cocktail di
talento e quest'anno l'ombrellino era proprio lui. Un ragazzo
dal buffo accento con una lista di soprannomi interminabile.
Aggiungiamo due spalle enormi e il record stagionale di gomitate
ricevute ed è servito il botellon. MIGLIOR STRANIERO
LOLLO GNM: dopo una
stagione a combattere con gli infortuni si stabilisce nel ruolo di
vice coach motivazionale e pagellista. Il suo contributo è prezioso
tanto quanto delicato. SWAROVSKI
LEBRON DJAMES :
l'ultima volta che non è arrivato in finale Taricone era ancora
vivo. Supera Jordan nei punti playoff, il prossimo step è entrare nel
canestro saltando. ATLETICO
PIETRO ZANETTI: il
bello di rubare motorini è che l'expertise che ti fai si trasferisce
senza troppi problemi al mondo del basket. Difensore inarrivabile, la faccia da
pusher bravo ragazzo, la mentalità da scampia e un'inguaribile
passione per il sottomano. SAVASTANO
THE PRODUCER: quando
canalizza il suo chakra della volpe a 15 code è più pericoloso di Mcgregor ubriaco e riesce a infortunare gli avversari con la
forza del pensiero. L'ultima volta che gli hanno fatto un
elettroencefalogramma i dottori si sono suicidati per complesso di
inferiorità. PROFESSOR XAVIER
ALEX: figlio della
terra italiana del basket, interpreta male la parabola del super
sayan e la forma in cui decide di evolvere è quella di catalogo
umano della decathlon. Per curare la sua dipendenza da barrette
proteiche è ormai troppo, troppo tardi. ENERVIT
VIKTORIOUS B.I.G.: 5
minuti in campo in finale sono abbastanza per mettergli addosso una
faccia da acidi da spavento. Non impara uno schema dal '98 però le
sue triple in semifinale riecheggieranno in eternità. THE MESSIAH
FRANCO BARESI: un
pallone d'oro da difensore, coppola, tiro di tabella, laurea in
fisica, sguardo di chi ha visto cose che noi umani non possiamo
immaginare. Nonostante la linea di difesa altissima, Inzaghi lo
infila un paio di volte. Ma era fuorigioco. DON ANGELO
CAPITAN CF: Dà
l'impressione di saperla prendere con filosofia seppure un po'
deluso. Premio mvp più falso dei controlli Volkswagen. La partita più importante la vince la sera della finale con una bella rossa nonostante l'atteggiamento menefreghista per prendersi avanti con
le bionde, tutto sotto controllo. CAPITANO
EUGENIO: l'assenza
dai campi gli da più tempo per dedicarsi all'arte proibita. La lista è infinita, il
limite è solo l'immaginazione. BOMBER
FURIO: si parla già
del calendario sanpre basket nel quale djamal farà da padrone. A lui
l'impossibile compito di non farci venire fuori troppo belli.
LUCIO: azzecca il
momento per svignarsela, all'apice dello splendore sanpre. Adesso è
solo questione di mantenere le dirette Facebook dalla spiaggia al
minimo. SALUTA ANTONIO
PINO: il sogno di
tutti è vedere il suo volto ricoprire l'intera facciata dell'Ilaria
Alpi in un epico murales che rimarrà per sempre e diventerà simbolo
di un fortino di sopravvissuti in uno scenario post apocalittico
zombie. Peccato per lo schema omonimo da rivederne l'esecuzione.
SIMBOLO
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