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lunedì 29 maggio 2017

SAN PRECARIO SPORT FESTIVAL 2017 - IL DECENNALE




Altro giro altro regalo. E quest’anno il pacco è bello grande, con la carta buona, quella che vostra madre conservava nel mobile in alto, quella che dovevi stare attento a scartare, con i disegni d’autore e i dettagli che sbrilluccicano. Non stiamo infatti parlando di un semplice festival della San Precario, il secondo, cosa che da sola basterebbe a farti esclamare “Apperò!”. Questo giro ricorreva anche il decimo anniversario della nascita dei palloni con la cresta. Uno di quegli eventi che nell’immaginario collettivo per ordine di importanza si colloca direttamente tra natale e pasqua.





E grande festa è stata. Quattro, dico quattro, giorni di musica, dibattiti, presentazioni, birra e tanto (troppo) sport. Quattro giorni che vanno a coronare un lungo e fruttuoso anno di lavoro, articolatosi in svariate direzioni: dalla campagna territoriale spazio allo sport, a quella nazionale We Want to Play, fino ad arrivare al complesso dibattito sulle discriminazioni di genere nel mondo sportivo. Per non parlare poi degli impegni sportivi, le cene, gli aperitivi, le iniziative e tutto quello che è l’universo precario; infinito e in continua espansione.




Grande partecipazione di associazioni, atleti e meno atleti.
Un torneo di pallavolo, uno di basket e il grande evento: la tappa padovana della Welcome cup, torneo antirazzista di calcio a 5. Ma anche dimostrazioni di boxe, muay thai, capoeira, kung fu e roller derby. Uno spazio per i bambini, una cucina con i panini più buoni di Padova e soprattutto due grandi dibattiti sulle discriminazioni di genere nel mondo dello sport e sulla riqualificazione urbana e la produzione di welfare attraverso la pratica sportiva. E poi ovviamente moltissima musica con interpreti da tutta Italia.





Tutto questo per ribadire che lo sport non è fatto solo di grandi capitali, di interessi ed eccellenza. Non una pratica fine a sé stessa bensì il miglior mezzo per veicolare concetti e idee che troppo spesso tendiamo a dimenticare. Lo sport è divertimento, comunità, accoglienza. Ci aiuta a sentirci meglio con noi stessi e con gli altri. Non si ferma alla partita o all’allenamento.
E’ partecipazione. L’abbiamo visto nelle decine di persone che anche quest’anno hanno lavorato volontariamente per sistemare il Parco Milcovich e nelle centinaia che in quattro giorni l’hanno attraversato semplicemente per stare insieme e condividere idee ed esperienze.
Senza pretese, senza cancelli chiusi e senza muri, reali o immaginari che siano. 





Da dieci anni urliamo e cantiamo, balliamo e giochiamo, per diffondere queste idee in un ambiente che troppo spesso sembra essere atrofizzato, imprigionato in una gabbia fatta di interessi e tornaconti. Giornate come quelle passate al parco Milcovich ci danno la forza per andare avanti. La partecipazione, l’interesse di chi magari non sapeva neanche dalla nostra esistenza, la risposta di un quartiere dai toni fiabeschi come l’Arcella, ci hanno fatto capire che la strada che abbiamo deciso di intraprendere dieci anni fa è la strada giusta. Tortuosa e in salita, ma giusta.
Grazie a questi quattro giorni vediamo il traguardo ancora più vicino. Magari bucheremo ancora qualche volta, magari qualche salita ci metterà in crisi, ma con una spinta del genere prima o poi ci arriveremo.





Ringraziamo ancora una volta chi ha reso possibile bissare il successo dello scorso anno. I precari, i volontari, gli artisti e tutte le associazioni che hanno collaborato con noi alla realizzazione del Sanprecario Sport festival 2017 – Parco Milcovich


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