.

.

domenica 9 aprile 2017

SAN MARCO 0 - SAN PRECARIO 2


Domenica 26 Marzo 2017. L’impressione è che questa partita rappresenti l’ultimo treno a nostra disposizione per continuare ad avere speranze di gloria.
Dopo la cocente sconfitta maturata in zona cesarini contro l’USMA nei quarti di Coppa Padova, la voglia di rifarci è molta ed oggi abbiamo la migliore occasione che poteva capitarci per risollevare animi e posizioni in classifica. Se si perde si festeggia, ma senza play-off, se si vince si festeggia uguale ma si può continuare a sperare in una storica promozione sul campo.
Questo weekend c’è anche il cambio dell’ora, avvenimento da sempre contraddistinto da arrivi in mega anticipo o mega ritardo: per fortuna questa volta siamo concentrati sul match e alle 14.30 siamo tutti in campo con testa e cuore sintonizzati sulla incombente sfida. A darci manforte e sostegno c’è anche il mitico Gialla, ormai in veste di massaggiatore per i precari affaticati e imballati dalle intense ultime settimane caratterizzate dai turni infrasettimanali della Coppa.


Mister Selmani, che vedrà la partita da fuori per un espulsione visionaria 3 settimane fa, prende la parola in spogliatoio e parte con le classiche indicazioni che ormai sappiamo a memoria ma che non si dicono mai troppe volte: i primi 11, le due linee nei calcio d’angolo contro e a favore, la barriera, le punizioni. Dopo venti minuti di ascolto in religioso silenzio, siamo pronti per il riscaldamento, da sempre lo specchio dell’atteggiamento con cui si entrerà in campo. Poco prima delle 16 gli spalti  del San Marco si iniziano a riempire di supporters precari:  colori, voci, canti, tamburi, fumogeni, torce ed animi in festa pronti a sostenerci durante i 90 minuti.
France, Carminati, Yaya, Ste Parisi, D’Ettore, Chichi, Stefanucciu, Gigi Funghi, magister Oba, Perro, Henry: questi gli 11 che partono.

Ore 16, squadre schierate, l’Egregio pronto a metà campo col fischietto in bocca, cenno di intesa con i due portieri e si parte.


I Precari vogliono subito mettere in chiaro una cosa: vi presseremo in tutto il campo, ovunque voi andiate; si parte col possesso del San Marco, che però al primo pressing precario si rifugia in fallo laterale: Carminati batte in fretta, io la spizzo in profondità per magister Oba che la insegue, la addomestica, dà uno sguardo al centro e la mette al limite dell’ area raso terra: non ci penso più di un secondo e tiro,come va va, tanto sono passati solo 20 secondi. La palla si insacca, fortissima,  sotto la traversa e siamo 0-1, incredibile, quasi non ci crediamo, festa precaria sulle gradinate. Gli spettri di fare gol subito e poi adagiarsi sugli allori serpeggiano tra le menti precarie. Cerchiamo di rimanere lì, con la testa sulla partita, col pensiero che è meglio farne un altro che cercare di non prenderne: siamo lì, a un tiro dal pareggio ed a uno dalla vittoria.

La partita continua, creiamo tanto, sforiamo il gol altre volte, sia con Henry, incontenibile con le sue falcate palla al piede, sia con magister Oba, che in mezzo alle linee pulisce palloni  come fosse denaro sporco. Nella prima frazione di gioco, la difesa granata non compie grossi interventi in quanto la palla è tendenzialmente sempre nella metà campo avversaria.Il primo tempo si conclude senza grosse emozioni sull’1-0 per noi: tutti negli spogliatoi, c’è chi cambia la maglietta sotto la divisa, chi si sciacqua la faccia per riacquistare le funzioni vitali, chi si mette pomate anti-infiammatorie per riuscire a resistere fino al 90esimo, ma le teste e i pensieri sono tutti rivolti verso la stessa cosa: conquistare questa vittoria ad ogni costo, non subire gol, ma piuttosto farne un altro, impresa sempre riuscita alquanto difficile alla Sanpre. Ci vuole testa. Usciamo un po prima dalla spogliatoio e andiamo tutti in cerchio vicino a mister Selmani per ricevere le ultime indicazioni.

Fischio dell’Egregio e si riparte. Prima mezz’ora da incubo, attacchi continui degli avversari che ci mettono ripetutamente in difficoltà; ci si mette anche il vento a remarci contro e per 20 minuti i nostri rinvii dal fondo faticano a superare il cerchio di centrocampo. E’ proprio qui che si sta giocando il secondo tempo con i 4 leoni che la Sanpre schiera a rombo: Chichi come cervello, Gigi e Stefanuccio come mezze ali e magister Oba a chiudere il rombo dietro le due punte. Ci difendiamo strenuamente, il San Marco prende anche un incrocio subito dopo essersi fatti negare il gol del pareggio da super Francè, che all’esordio con la Sanpre ha tirato giù la saracinesca lasciando inviolata la sacra porta. I 4 dietro, D’Ettore, Yaya, Stefano e Carminati, lottano e si immolano per difendere il vantaggio, anche fosse l’ultima cosa che faranno. Soffriamo, soffriamo, soffriamo. Saper soffrire è una dote non da poco per chi dopo sa punire. Gli spettri di un possibile rimonta iniziano ad aleggiare sul campo e gli sguardi dei precari sembrano incrociarsi in cerca di nuova linfa per resistere; 35’’ esce D’Ettore per Pilla e dopo pochi minuti fuori Gigi per Franchecco, col telefono appresso in attesa della chiamata per la prima figlia in arrivo. Due semplici mosse, passano 5 minuti, Chichi allarga sulla fascia destra dove ad attenderlo c’è Pilla che di prima crossa forte in mezzo, la palla passa e da dietro sbuca Franchecco che, col piattone destro, insacca e chiude il match. Festa e delirio precario, abbiamo ancora speranze, i play-off sono lì, dobbiamo solo tenerceli stretti.

Si conclude così un altro fantastico pomeriggio di sport suggellato dalla super prova di forza della squadra. Stile, grinta, amore per la causa che si porta avanti tutti i giorni e tanta tanta felicità, ingredienti che la Sanpre mette in campo tutte le volte che ce n’è la necessità, nei campi da gioco e nelle strade cittadine.
Avanti Precari, l’appuntamento è per Domenica 9 Aprile alle 16, quando incontreremo la Murialdina per cercare di stringere sempre più forte a noi questi play-off.


Love Sport - Hate Racism - Sostieni Precario

di Alessandro Perro Perrone

Nessun commento:

Posta un commento